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  >  cultura   >  Castel Sant’Angelo a Roma

Ha preso er nome propio der Castello,

pe l’Angelo che osò sguainà la spada,

sarvanno Roma da un triste flagello

Sonetto Romanesco

 

 

 

Un pò di storia…ci vuole.

 

Castel sant’Angelo nasce come  Mausoleo di Adriano. Nel 123 d.C. l’imperatore Adriano fece costruire  questo  Mausoleo  per garantire una degna sepoltura a sé e alla sua famiglia. La sua struttura originaria è oggi irriconoscibile, sono tre volumi sovrapposti. Una rampa elicoidale conduceva alla sala dove c’era la sepoltura

Lo fece costruire oltre il Tevere, una zona fino ad allora quasi disabitata collegata all’ Urbe da  Pons Elius, l’attuale Ponte Sant’Angelo che fu realizzato nel 134 d.C

403 d.C. il Mausoleo fu incluso all’interno delle Mura Aureliane grazie all’imperatore Onorio. Da quel momento subì numerose modifiche in termini di struttura, a partire dalla rimozione delle colonne per continuare con le decorazioni statuarie volute da Adriano. Con il tempo divenne un vero e proprio castello a difesa della città.

Nell’ 848 d.C. Papa Leone X diede poi inizio alla costruzione della Città Leonina, con l’obbiettivo di proteggere la Tomba di S. Pietro, includendo presto anche Castel Sant’Angelo.

Le mura leonine furono volute da LeoneIV dopo che i Saraceni nel 846 d.C. saccheggiarono San Pietro. Le mura vennero erette in soli 4 anni. Il pezzo di muro che andava da Castel Sant’Angelo al Vaticano è l’attuale Passetto

Nel 590 Roma fu vittima di una pestilenza, la leggenda racconta  che l’Arcangelo Michele apparve a Papa Gregorio I durante una processione al Mausoleo di Adriano. Egli si mostrò mentre rinfoderava la spada come segno della fine dell’epidemia. Certo è solo un racconto, ma ad oggi è possibile vedere le impronte dell’arcangelo sulla pietra dove apparve.

In segno di gratitudine per la buona notizia portata, il Mausoleo Adriano venne dunque chiamato Castel Sant’Angelo e sulla sommità fu collocata la statua di un angelo.

Nel XII secolo Papa Nicolò II Orsini fece realizzare il Passetto del Borgo che collega tutt’oggi le residenze vaticane al Castello. Questo “corridoio” e la consegna nel 1367 delle chiavi del Castello a Papa Urbano V per sollecitare il ritorno a Roma dopo la cattività Avignonese, legarono indissolubilmente l’edificio al Papato. Da quel momento in poi venne infatti usato dai pontefici come residenza in caso di pericolo.

Per la sua struttura robusta e fortificata Castel Sant’Angelo veniva usato anche come tribunale e prigione. In questo ambito infatti il Passetto del Borgo venne usato per condurre alla prigione persone di cui non si voleva far sapere l’incarcerazione.

Nel 1500 cominciò il pontificato di Papa Giulio II della Rovere, il quale iniziò a collezionare le opere d’arte oggi conservate nei Musei Vaticani.  Egli per circa un anno decise di fare di Castel Sant’Angelo la propria residenza apportandovi alcune sostanziali modifiche, soprattutto per migliorare la qualità degli alloggi. Tra le tante migliorie, al Papa si deve la Loggia verso il Tevere e la convocazione di Michelangelo per realizzare la facciata della piccola cappella dedicata ai SS. Cosma e Damiano. Venne inoltre potenziata la fortificazione delle mura e il Passetto del Borgo venne completato e ristrutturato.

Nel 1527 con il Sacco di Roma un esercito di mercenari, perlopiù lanzichenecchi tedeschi, sotto il comando di Carlo di Borbone assediarono la Città Leonina e riuscirono ad entrare in Vaticano. Una parte di popolazione, compreso Papa Clemente VII trovò rifugio dentro Castel Sant’Angelo. La struttura riuscì a far fronte all’assedio e alla peste che dopo poco iniziò a diffondersi. Ciononostante dopo un mese di resistenza una guarnigione entrò al suo intero e fece prigioniero il Papa.

Nel 1533 Papa Clemente VII fece realizzare le statue di San Pietro e San Paolo che decorano il ponte.

Nel 1667 Papa Clemente IX, commissiona a Gian Lorenzo Bernini Gli angeli della Passione, che portano gli oggetti simbolo della Passione di Cristo. Il progetto è opera di Bernini, mentre le statue sono state scolpite da allievi del maestro.

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Il ponte

Il ponte Sant’Angelo fu voluto dall’imperatore Adriano per collegare il suo mausoleo alla riva sinistra del Tevere.

Costruito nel 134 d. C. originariamente si chiamava Ponte Elio. A decorazione del ponte un tempo c’erano le teste mozzate dei condannati a morte, che doveva essere un monito per la popolazione.

Papa Clemente VII, per fortuna sostituì quella macabra carrellata con statue di Santi Pietro e Paolo, degli Evangelisti e dei patriarchi. Clemente IX rimosse le precedenti statue (lasciando solo Pietro e Paolo) e commissionò al Bernini di progettare gli “Angeli della Passione”. Il Bernini scolpì personalmente solo l’Angelo con la corona di spine”, le altre statue sono state scolpite da allievi su suo disegno. L’angelo che vedi sul ponte però non è l’originale, in quanto il papa Clemente IX, lo giudicò talmente bello da non poter stare all’esterno, quindi ora si trova a Sant’Andrea delle Fratte. Sul ponte c’è una copia di Naldini

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Il nome e l’Angelo

Fino al 590 il monumento che tutti conosciamo come Castel Sant’Angelo si chiamava Mausoleo di Adriano.

Nel 590  un’ondata di pestilenza stava investendo Roma. Durante una processione, davanti al Mausoleo, l’arcangelo Michele apparve a Papa Gregorio I, mentre rinfoderava la spada come segno della fine della peste. . Quindi, in onore dell’arcangelo Michele e della buona notizia che aveva portato, il Mausoleo Adriano venne chiamato Castel Sant’Angelo e una statua raffigurante l’angelo venne collocata in cima al monumento.

 

 L’angelo e la sua sfortuna…

L’Angelo di Castel Sant’Angelo ha però una storia travagliata.

La prima statua posta sulla cima di Castel Sant’Angelo, essendo fatta di legno, in breve tempo si rovinò fino a sgretolarsi.

Venne sostituita da un angelo di marmo, che venne distrutto durante un assedio nel 1379.

A questo ne seguì un terzo, sempre di marmo con le ali di bronzo, che venne incenerito da un fulmine nel 1497; venne dunque posto sulla sommità di Castel Sant’Angelo una statua di bronzo dorato, ma anche questa, a un certo punto, venne tolta dalla sua posizione privilegiata e fusa per farne dei cannoni durante la calata dei Lanzichenecchi nel 1527.

Dopo un altro angelo di marmo e bronzo, nel 1573 fu la volta dell’angelo di bronzo che sopravvive ancora oggi.

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Condanne a morte

La piazza di Castel Sant’angelo è tristemente conosciuta perché vi venivano eseguite le condanne a morte. Una vittima famosa fu la giovanissima nobildonna romana Beatrice Cenci, condannata per aver ucciso, con la complicità dei fratelli e della matrigna, il padre violento che la teneva segregata e ne abusava sessualmente . Clemente VIII fece decapitare lei e la matrigna, e squartare il fratello minore l’11 settembre del 1599 nella piazza di fronte al Castello. Si dice che nelle notti particolarmente quiete, si possa ancora vedere il fantasma della fanciulla che si aggira senza pace su Ponte Sant’Angelo

Tutte quelle teste non si mozzavano da sole. Ci pensavano i boia dello Stato Pontificio. In particolare nell’Ottocento ci pensava Mastro Titta, non solo boia ma anche ombrellaio. Viveva e lavorava nella sua bottega di ombrelli a Borgo, a pochi passi da Castel Sant’Angelo. Ogni volta che i suoi servigi da boia erano richiesti nelle piazze principali situate sulla sponda opposta del Tevere attraversava Ponte Elio. da qui il famoso detto romano “Mastro Titta passa ponte”, per avvertire la popolazione che era in programma un’esecuzione.

I papi si “godevano” le esecuzioni dal loggiato di Castel Sant’Angelo.

 

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Il passetto: salvezza del papa

Quando, nel XIII secolo Castel Sant’Angelo divenne parte della sede apostolica, venne costruito un lungo corridoio per collegare questa vera e propria fortezza sul Tevere ai palazzi apostolici in Vaticano: è il passetto.

Fu fatto realizzare da papa Niccolò III nella seconda metà del 1200 sulle preesistenti mura leonine. Il passetto è un lungo corridoio , in parte coperto in parte scoperto ma con alte mura.  Il pezzo di mura leonine  che collegava il Vaticano a Castel Sant’Angelo è l’attuale Passetto.

Il Passetto serviva ai papi come via di fuga. Proprio grazie al passetto Clemente VII nel 1527 riuscì a sfuggire ai Lanzichenecchi che stavano devastando Roma. Ma serviva anche per portare i prigionieri nelle carceri di Castel Sant’Angelo.

 

 

 

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Le prigioni

Per la sua struttura robusta e fortificata Castel Sant’Angelo veniva usato anche come tribunale e prigione.

Le prigioni volute da Alessandro VI Borgia alla fine del 400 sono state scavate all’interno della struttura romana. In prigione ci finivano principalmente nemici del papa, che o morivano in carcere o giustiziati pubblicamente. La Breccia di Roma mise fine alle esecuzioni nel 1870. Nello Stato Vaticano la pena di morte per gravi attentati al papa dura fino al 1979 da Wojtyla

Fu imprigionato qui Benvenuto Cellini, accusato di furto durante il Sacco di Roma. Nel 1527 durante il Sacco di Roma da parte dei Lanzichenecchi, il Cellini aiuta a difendersi papa Clemente VII, conquistando il suo favore. Morto Clemente VII gli succede Paolo III così il Cellini preferisce trasferirsi. Vaga tra Firenze, Ferrara e Venezia. Tornato a Roma  viene imprigionato con l’accusa di furto di beni papali. Riesce a fuggire da Castel Sant’Angelo  ma nel farlo si rompe una gamba.

Rifugiatosi  dall’amico Carnaro che però lo tradisce, viene riportato in prigione. Nel 1539, il  cardinale Ippolito d’Este lo fa liberare

A Castel Sant’Angelo furono qui imprigionati anche Alessandro Farnese, Cagliostro (il famoso negromante), Giordano Bruno.

 

 

 

 

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Info utili per la visita

Dove si trova: Lungotevere Castello, 50 – 00193 ROMA tel. +39 06 6819111

Orari: dal lunedì alla domenica dalle ore 9.00 alle ore 19.30 la biglietteria chiude alle ore 18.30

Biglietti: € 15,00 intero; € 2,00 agevolato. Consigliata prenotazione online (1 euro)

Per tutte le info consulta il sito di Castel Sant’Angelo 

La prima domenica del mese l’ingresso è gratuito.

Noi siamo andati la prima domenica, la fila è stata di circa 2 ore !

All’interno ci sono i servizi. Vi consigliamo il Caffè della caffetteria interna: buonissimo e si gode di una vista spettacolare.

Il percorso è ben distinto e la visita dura circa un’ora.

Arrivare sotto l’Angelo, all’ultimo livello è bellissimo: si vede tutta Roma. Anche la foto dal loggiato verso Piazza Sant’Angelo è uno scorcio da non perdere, ma attrezzatevi di pazienza!

Non ci sono grandi informazioni quindi ti consiglio di andare informato: leggi bene sopra e sarà una visita perfetta.

Buona esperienza a Castel Sant’Angelo.

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